Varese: la legalità vive, il ricordo di Chinnici nel salone Estense

Video intervista al Capitano dei Carabinieri Alessandro Averna Chinnici

Una mattinata all’insegna della legalità quella svoltasi ogg, venerdì 11 Aprile,i nel salone Estense del Comune di Varese, gremito di studenti delle scuole superiorifi Varese dal liceo Artistico, al liceo Cairoli, Ferraris e agli Istituti Tecnici Superiori Don Milani, Einaudi, Newton e Gadda Rosselli. Protagonista dell’incontro è stato Alessandro Averna Chinnici, Capitano dei Carabinieri e nipote del giudice Rocco Chinnici, assassinato dalla mafia nel 1983.

L’evento, moderato dal Professor Associato di Storia Contemporanea, Marco Antonio Orecchia dell’Università dell’Insubria, si inserisce nel progetto con tema sulla legalità e al centenario della nascita del Magistrato ucciso dalla Mafia. Presenti anche numerose autorità Istituzionali, che hanno sottolineato con la loro partecipazione l’importanza del messaggio trasmesso.

Alessandro Averna Chinnici ha presentato il libro “L’Italia di Rocco Chinnici. Storie su un giudice rivoluzionario e gentile” (Minerva Edizioni). Un’opera che raccoglie testimonianze e racconti inediti, offrendo un ritratto intimo e umano del giudice Chinnici, andando oltre la sua figura pubblica di simbolo della lotta alla mafia.

L’incontro di Varese è parte di un ciclo di appuntamenti che ha attraversato la provincia, toccando anche le città di Busto Arsizio, Albizzate e Luino, riscuotendo ovunque una partecipazione significativa, soprattutto da parte dei giovani.

L’impegno di Alessandro Averna Chinnici è chiaro: trasmettere alle nuove generazioni il valore della cultura della legalità, ripercorrendo l’esempio del nonno, che aveva fatto dell’educazione uno degli strumenti fondamentali per contrastare la mentalità mafiosa.

L’incontro ha visto la partecipazione di autorevoli figure istituzionali: il Generale della Guardia di Finanza, Crescenzo Sciaraffa; il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Varese, Colonnello Marco Gagliardo; il Prefetto di Varese, dottor Salvatore Pasquariello il Dirigente scolastico territoriale, Prof. Giuseppe Carcano; il Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Varese, Roberto Leonardi; l’Ispettore della Questura, Romina Fontana; il Pubblico Ministero di Varese, Lorenzo Dalla Palma; e il Giudice del Tribunale dei Minori di Milano, Sabrina Ditaranto.

Tutti concordano su un punto fondamentale: per combattere efficacemente la mafia è necessario un profondo senso dello Stato, accompagnato da una forte passione civile volta al bene comune. La magistratura, in questo contesto, deve essere percepita come uno strumento di difesa e tutela dei cittadini, non come un’arma di potere. Passione, senso di giustizia e responsabilità sono ciò che accomuna chi ha scelto di dedicare la propria vita alla difesa della legalità.

Il Generale Sciaraffa ha condiviso il ricordo dei suoi anni giovanili, segnati dall’esperienza nell’Azione Cattolica nel suo paese d’origine, Foggia. È lì che nacque in lui la volontà di seguire le regole e di dedicarsi al rispetto del diritto, scelta che lo portò ad avvicinarsi alla Guardia di Finanza. Ha vissuto periodi difficili, come quelli del delitto Dalla Chiesa e degli anni di Vallanzasca, che hanno rafforzato in lui la convinzione di voler servire lo Stato.

Il Colonnello Gagliardo ha raccontato del forte legame familiare con l’Arma: il padre, Generale dei Carabinieri, è stato un modello di riferimento. Tuttavia, la sua decisione non è stata automatica: è nata come passione, maturata nel tempo, nonostante un’infanzia segnata da continui spostamenti, delusioni e fallimenti. Solo dopo queste esperienze ha scelto consapevolmente di entrare all’Accademia di Modena.

Il Presidente Leonardi ha spiegato come sia nata la sua dedizione all’Associazione dei Carabinieri in congedo. Figlio di un Maresciallo dei Carabinieri, ha respirato sin da piccolo l’aria delle caserme. Dopo aver svolto il servizio militare nell’Arma e un percorso accademico come professore universitario a Brescia, ha deciso di guidare un’Associazione fortemente radicata sul territorio. L’associazione promuove progetti legati alla legalità e al volontariato, con iniziative concrete come il sostegno alimentare alle famiglie in difficoltà e la collaborazione con eventi sportivi e scolastici.

Il senso di responsabilità, il dovere e la passione rappresentano il denominatore comune tra i partecipanti, tutti accomunati dalla domanda: “Cosa posso fare? Quale contributo posso offrire alla società per migliorarla?” Una domanda che oggi, purtroppo, ci si pone sempre meno, soprattutto tra le nuove generazioni.

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