Sumirago celebra il Giorno del Ricordo nell’anniversario della nascita di Ottavio Missoni

A Sumirago, nella sala comunale Dal Bello in via San Lorenzo 21, martedì 11 febbraio si è svolta la commemorazione del Giorno del Ricordo. L’evento è stato organizzato dall’associazione AlterEgo in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Sumirago per celebrare il Giorno del Ricordo nell’anniversario della nascita di Ottavio Missoni (nato a Ragusa il 21 febbraio 1921 e scomparso a Sumirago il 9 maggio 2013), che ogni anno partecipava agli eventi organizzati a Varese e provincia per ricordare la tragedia del Confine Orientale.

All’incontro ha partecipato l’assessore alla cultura di Sumirago, Yvonne Beccegato. Pier-Maria Morresi, Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, ha moderato l’evento Stefano Romano dell’Associazione AlterEgo.

Gli studenti delle classi seconda e terza media del comune di Sumirago, insieme a un gruppo di numerosi insegnanti, hanno preso parte attivamente all’incontro organizzato per loro.

A Luca Missoni e alla biblioteca del Comune di Sumirago è stato donato il libro “La stampa e la memoria” del professor Antonio Orecchia, professore associato di Storia contemporanea all’Università dell’Insubria. La ristampa e l’aggiornamento sono stati finanziati dal fondo cultura dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) di Varese. Quest’opera riflette l’impegno della dirigenza varesina nel “ricordare per comprendere la tragica storia delle persone del confine orientale d’Italia”.

Inciso l’intervento del Presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Pier-Maria Morresi: “Questo momento non è solo un lutto privato. La testimonianza di voci ormai spente ha quindi il valore simbolico di condividere la memoria di chi non c’è più, e ci aiuta a costruire un rituale collettivo di elaborazione di un lutto che è lutto di tutti. Di tutti gli Italiani .Serve a dare nome alle violenze passate sotto silenzio, ad accompagnare l’elaborazione del vissuto, a condividere l’esperienza dolorosa con gli altri, e a obbligarci come società a fare i conti con il passato. Questa esigenza non è legata solo alla necessità di impedire che gli oltraggi trascorsi nel tempo siano dimenticati o che possano eventualmente ripetersi, ma è soprattutto volta a connotare, con nuovi significati, eventi appartenenti al passato per dar vita a un futuro diverso. In questo senso il debito è legato al presente, ma lo è soprattutto al futuro. La dia conclusiva lasciata sullo schermo recita:  “in ricordo del Popolo che per vivere libero andò a morire lontano”

didascalia: da sin. Luca Missoni, Presidente Anvgd Varese Pier-Maria Morresi

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