Smantellata batteria di pusher nordafricani deidta allo spaccio nei boschi di Malnate

Mercoledì mattina 12 Febbraio, la Polizia di Stato di Varese ha tratto in arresto due nordafricani, rispettivamente di 23 e 32 anni, pregiudicati e irregolari sul territorio nazionale, per detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina e hashish, oltre al porto illegale di un fucile da caccia e un AK-47 con matricola abrasa, meglio noto come Kalashnikov, entrambi provento di furto e pronti all’uso con proiettile già camerato.

L’attività, che si aggiunge alle numerose operazioni della Squadra Mobile di Varese volte al contrasto del fenomeno dello spaccio di droga nelle aree boschive della Provincia di Varese, ha preso spunto alcuni giorni addietro da informazioni confidenziali che segnalavano, in una generica area boschiva ai confini tra i comuni di Malnate e Vedano Olona, la presenza di una “batteria” di pusher nordafricani che dormivano e spacciavano al suo interno.

Sulla base degli elementi acquisiti, venivano effettuate alcune perlustrazioni della fitta area boschiva segnalata, che consentivano di individuare una tenda di fortuna costruita sotto il ponte delle ferrovie nord, ai confini tra i Comuni di Malnate e Vedano Olona.

Il costante monitoraggio della zona, di difficile attuazione per le impervie condizioni del terreno, permetteva agli agenti di osservare due soggetti, per caratteristiche somatiche riconducibili all’area del Maghreb, uscire dalla struttura improvvisata ed avviarsi all’interno della boscaglia, per raggiungere una seconda area boschiva, dove poco dopo aveva inizio il classico carosello di macchine, tipico delle attività di spaccio, che nel gergo dei tossicodipendenti era individuato come “allo sterrato”.

I successivi appostamenti facevano emergere una situazione di particolare pericolosità in quanto i pusher, nel compimento della loro attività delittuosa giornaliera, ostentavano come forma di controllo e presidio dell’area “lavorativa” il possesso di armi lunghe, fra le quali era ben riconoscibile un Kalashnikov, adeguatamente imbracciate per un pronto utilizzo, e ciò nonostante il luogo fosse circondato da strade ad alto scorrimento veicolare nonché un polo industriale.

Da qui nasce la necessità di agire rapidamente e in sicurezza. L’operazione è stata pianificata e condotta con tempestività dalla Squadra Mobile di Varese nella mattinata del 12 scorso. Quando i due stranieri, armati di fucile, sono giunti nel bosco, si è atteso il momento ideale per intervenire. Questo è stato individuato quando uno dei due spacciatori si è allontanato dalla postazione per recarsi in un supermercato vicino, dove è stato prontamente bloccato e arrestato.

A questo punto, con un solo spacciatore rimasto nel bosco, comunque armato di due fucili, i poliziotti circondarono la zona con diverse auto civetta. Attivando i sistemi d’allarme, si diressero verso la boscaglia bloccando l’intera strada.

Il pusher, colto di sorpresa, cercava di fuggire verso la zona industriale. Trovando anche quella via bloccata da altre pattuglie, tentava un’ultima disperata azione di fuga. Abbandonava le armi e un marsupio, lanciandosi in un vicino dirupo, ma veniva fermato dagli agenti della Squadra Mobile. Ripercorrendo il tragitto di fuga, venivano recuperati due fucili: un fucile da caccia e un fucile d’assalto tipo AK-47, entrambi con cartuccia in canna e pronti all’uso. Nel marsupio, recuperato, si trovavano droga e denaro. Inoltre, dalla perquisizione della “postazione di lavoro”, veniva rinvenuto uno zaino contenente una pistola scacciacani, ulteriore munizionamento e materiale per pesare e confezionare dosi di droga da vendere.

Anche l’ultima perquisizione eseguita nella tenda dove i due soggiornavano, avvenuta con l’ausilio di unità cinofile, ha avuto esito positivo, permettendo di scoprire ulteriori munizioni e materiali per il confezionamento di dosi di droga.

L’operazione ha permesso di sequestrare due fucili in piena efficienza, circa 100 cartucce di diversi calibri, 90 grammi di eroina, 150 grammi di cocaina, 80 grammi di hashish e il consueto materiale per lo spaccio, tra cui pellicole trasparenti, bilancini di precisione, telefoni cellulari e denaro contante.

La presenza di armi legata all’attività di spaccio, spesso associata a conflitti tra clan per il controllo del territorio, rappresenta un’evoluzione pericolosa già emersa in precedenti indagini. La Questura di Varese presta particolare attenzione a questo fenomeno. Ad esempio, il 13 dicembre scorso, la Squadra Mobile ha arrestato un cittadino albanese per spaccio di cocaina e possesso di armi, trovando durante una perquisizione domiciliare un fucile a canne mozze, una pistola a salve e oltre 400 cartucce di vario calibro.

I due uomini sono stati arrestati e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, trasferiti presso la Casa circondariale di Varese, in attesa del giudizio di convalida.

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