Saltrio: il coraggio nel dovere, memoria per il futuro

Conferenza sulla legalità tenuta dal Prof. Roberto Leonardi – Diritto Amministrativo Università di Brescia e Presidente Associazione Nazionale Carabinieri in congedo di Varese a Saltrio

Alla Scuola Media Consortile di Saltrio, in provincia di Varese, venerdì mattina 21 marzo, si è celebrata la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, intitolata “Memorial Paolo Borsellino”. L’iniziativa ha offerto un’importante opportunità per riflettere sul valore della legalità e sul sacrificio di chi ha dato la vita per difenderla. L’evento si è aperto con una conferenza tenuta dal professor Roberto Leonardi, docente di Diritto Amministrativo presso l’Università di Brescia e Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo di Varese.

L’evento ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e istituzionali, tra cui il consigliere Giuseppe Licata della Regione Lombardia, la professoressa Lelia Mazzotta, dell’Ufficio scolastico territoriale, le Forze dell’Ordine, come la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza di Gaggiolo con l’ispettore Daniele Boldrini, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Viggiù, il Luogotenente Domenico Gerardo Soricelli.

Un contributo fondamentale alla realizzazione di questa iniziativa è stato generosamente offerto dal Comitato Scolastico dei Genitori della Scuola Media Consortile di Saltrio, rappresentato dalle signore Serena Oriani, Laura Biraglia, Stefania Oliari e Federica Pietra, che hanno svolto un ruolo essenziale nell’organizzazione, e al docente referente provinciale del Consiglio Comunale dei Ragazzi, il Prof. Filippo Tomasello, il cui impegno e dedizione sono stati determinanti per il successo dell’evento. Grazie alla loro preziosa collaborazione e al loro instancabile supporto, questa giornata si è trasformata in un’esperienza significativa e memorabile per tutti i partecipanti, lasciando un impatto positivo nella comunità scolastica.

I protagonisti della giornata sono stati senza dubbio gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di ascoltare il professor Leonardi approfondire il significato del termine “legalità”. Secondo il docente, la legalità non si limita alla lotta contro le ingiustizie, ma include anche il sostegno alle persone più vulnerabili, come gli anziani, oltre alla tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale. La legalità si manifesta in molti ambiti e, nelle scuole, significa impegnarsi contro fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e la violenza di genere. Sostenere la legalità significa anche non ignorare le ingiustizie e le violenze, ma avere il coraggio di denunciarle.

Il professor Leonardi ha citato figure emblematiche come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e Rocco Chinnici, che hanno incarnato, in qualche modo, lo spirito di don Minzoni, un giovane sacerdote ucciso dai fascisti nel ravennate, noto grazie agli scritti del giornalista e direttore di “Vareseinluce”, Alberto Comuzzi. Don Minzoni si dedicò attivamente all’educazione dei giovani e all’assistenza dei più bisognosi. La frase da lui pronunciata, ricordata da Leonardi, “La religione non ammette servilismi, ma il martirio”, esprime il suo rifiuto di piegarsi al potere e la sua fedeltà ai principi cristiani.

Il professor Tomasello, nel suo intervento, ha invece ricordato le vittime di mafia e gli innocenti che hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata, come il giudice Rosario Livatino e l’attivista Peppino Impastato, che utilizzava la sua voce, attraverso la radio locale “Radio Aut”, per denunciare pubblicamente i crimini e le attività illecite della mafia, in particolare quelle legate al boss Gaetano Badalamenti. La sua lotta contro la mafia lo ha reso un bersaglio. Il 9 Maggio 1978, il suo corpo è stato trovato dilaniato sui binari della ferrovia, in un tentativo di far sembrare la sua morte un incidente o un suicidio.

L’evento ha visto anche la partecipazione di studenti provenienti da diverse scuole della provincia di Varese, che hanno letto pensieri e riflessioni dei magistrati Falcone e Borsellino. Le parole dei ragazzi hanno reso omaggio al coraggio e al sacrificio di coloro che hanno dato la vita per la legalità.

Questa giornata non è solo un’occasione di commemorazione, ma un invito alle nuove generazioni a fare in modo che la mafia e chi ha combattuto contro di essa non siano semplicemente un ricordo, ma un esempio concreto da custodire nel cuore. La memoria è infatti fondamentale per mantenere vivo l’impegno civile e per costruire un futuro più giusto e legale per tutti.

È un’occasione fondamentale per riflettere sull’importanza della legalità e per educare i giovani alla responsabilità civica, affinché crescano consapevoli del valore della giustizia e del rispetto delle regole.

Condividi:

Related posts