Papa Francesco: per il lavoro affidatevi a San Giuseppe

A Dicembre scorso, in chiusura dell’orribile anno 2020, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, aveva dichiarato ad alcuni giornali che l’Italia aveva perso «circa mezzo milione di posti di lavoro dall’inizio della crisi». Aggiungeva poi che il dato non risultava «solo dalle nostre stime, ma anche di altri» e si augurava di essere smentito specificando: «speriamo che i nostri numeri siano sbagliati».

Alla luce della catastrofe economica che si annuncia (speriamo di non dover derubricare il 2021 come anno peggiore del 2020), registriamo la lungimiranza della Chiesa che con il suo più alto esponente, il Santo Padre, ha posto la questione del lavoro in cima alla sua agenda.

Ponendo l’accento sulla figura di San Giuseppe, Papa Francesco ha indicato all’umanità intera e in particolare ai fedeli cattolici, quale sia la priorità, dopo la pandemia causata dal virus di Wuhan: rilanciare l’economia vera, che genera occupazione, abbandonando l’illusione di benessere creato, per pochi, dai cinici intrighi di una finanza creativa tanto spregiudicata quanto rapace. Prevedendo tanta tribolazione per la perdita del lavoro, il Magistero della Chiesa esorta i credenti a non abbattersi, ma, anzi, a reagire e a mettersi sotto la protezione del Patrono dei lavoratori.

Fino all’8 Dicembre 2021, infatti, grazie allo speciale Anno di San Giuseppe indetto da Papa Francesco, i fedeli di ogni parte del mondo potranno ricevere l’indulgenza plenaria. Si tratta di un dono (la remissione dei peccati) offerto a «chiunque affiderà quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe e a ogni fedele che invocherà con preghiere l’intercessione dell’Artigiano di Nazareth, affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso».

Qui sotto pubblichiamo il decreto che stabilisce le condizioni necessarie per lucrare l’indulgenza. Lanciando lo sguardo oltre la comunità dei credenti e aldilà dell’ancor più ristretto mondo dei praticanti, anche il laico più convinto non può, però, non essere preoccupato delle cifre ufficiali dell’Istat (anno 2019) in tema di necessità economica, causata dalla mancanza o dalla perdita del lavoro.

Sono quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta con una incidenza pari al 6,4 per cento, per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui (7,7% del totale). Il numero di famiglie in condizioni di povertà relativa ( sempre nel 2019) sono poco meno di 3 milioni (11,4%) cui corrispondono 8,8 milioni di persone (14,7% del totale).

I dati del 2020, purtroppo, faranno invidiare quelli del 2019 confermando il tempismo del richiamo di Papa Francesco a guardare lassù e a confidare nell’aiuto del Patrono di tutti coloro che hanno (o che aspirano ad avere) un lavoro.

Foto: San Giuseppe Lavoratore (credit: La bussola quotidiana)

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