L’Insubria conferma: la terapia precoce vince il Covid-19

Il professor Marco Cosentino, docente di Farmacologia dell’Università di Varese, congiuntamente con i medici di Assistenza 999 di IppocrateOrg, hanno pubblicato uno studio retrospettivo riguardo la terapia precoce del Covid-19. Si tratta della ricerca più completa mai condotta a livello mondiale in questa materia; ricerca che non ha ricevuto alcun finanziamento e che è stata autorizzata dal Comitato etico dell’Università dell’Insubria (nella foto wikipedia).

Con comprensibile soddisfazione Mauro Ragno, presidente di IppocrateOrg, ha dichiarato che «la completezza dello studio risiede nel fatto che mai prima d’ora era stato considerato un campione di pazienti rappresentativo della realtà anche riguardo all’aspetto delle comorbilità e considerate una varietà di molecole che rappresentano le terapie utilizzate dalla rete internazionale di medici che hanno trattato domiciliarmente il Covid».

Lo studio ha messo in evidenza che su un campione di 400 pazienti (pur con una maggior incidenza di comorbilità rispetto alla media della popolazione) trattati tempestivamente e in modo personalizzato, il tasso di decessi è stato dello 0,2% paragonato al 3,5% della media nazionale dello stesso periodo storico.

«Il lettore non può che rendersi conto immediatamente del rigore con cui è stata condotta la ricerca», ha aggiunto Ragno. «Il rigore unitamente ai dati non lasciano spazio ad alcun dubbio riguardo l’effettività e l’efficacia di determinati farmaci se utilizzati precocemente. I risultati di questo studio dimostrano che qualora tutta la popolazione italiana fosse stata tempestivamente e adeguatamente curata il bilancio da inizio epidemia ad oggi sarebbe stato di 10.000 decessi anziché 160.000».

Sotto il profilo epidemiologico, sempre secondo l’opinione del Presidente di IppocrateOrg, il virus di Wuhan non avrebbe generato una pandemia e la mortalità non avrebbe ecceduto quella di una influenza stagionale di media intensità.

Oltre al professor Marco Cosentino, un contributo alla buona riuscita dello studio hanno dato, oltre all’équipe di IppocrateOrg, i dottori Antonio Palma, che ha inaugurato il Servizio Assistenza 999 e la dottoressa Veronica Vernocchi, che ha mantenuto i contatti con l’Università di Varese.

I risultati di questa importante ricerca condotta da medici italiani supportati da una Università italiana confermano che per guarire dal virus di Wuhan, ai sieri sperimentali e anche ai vaccini a proteine ricombinanti, esistono farmaci da assumere stando tranquillamente nella propria abitazione.

Per oltre due anni il Ministero della Salute, confortato dai propri consulenti, non solo ha obbligato – e continua ad obbligare – milioni di italiani ad assumere sieri sperimentali, ma ha pervicacemente impedito l’uso di efficaci farmaci in grado di curare il virus di Wuhan. Siamo certi che la Magistratura non verrà chiamata a quantificare i danni della «vigile attesa e tachipirina»?

Sono convinti che finirà tutto a “tarallucci e vino” coloro che hanno denunciato quei medici che, pur rischiando la sospensione dall’albo, hanno salvato tante vite somministrando farmaci banditi da disposizioni ministeriali, poi rivelatesi erronee?

Pensano di farla franca anche quei sanitari che, da zelanti delatori, hanno creato problemi ai loro colleghi non allineati alla campagna vaccinale?

Se in Italia le reazioni avverse ai sieri mRNA sono artatamente nascoste, negli Stati Uniti il loro numero è scrupolosamente registrato. Non a caso il dottor Fauci ha cominciato a sfumare le sue opinioni sull’efficacia dei sieri. Vivendo negli Stati Uniti è consapevole che se gli venisse addebitata qualche responsabilità nella campagna anti Covid-19 non se la caverebbe con un’ammenda, un affidamento ai servizi sociali o una detenzione domiciliare, perché finirebbe dritto dritto in galera con tanto di tutina arancione.

In Italia c’è chi si augura una nuova epidemia (magari una febbre emorragica) per poter chiudere tutto di nuovo in Autunno. Un’eccellente soluzione per i virologi e per il ministro Speranza di tornare in auge e al Capo del governo per coprire la sua incapacità di risollevare il Paese.

Così un po’ con le epidemie non contrastate e po’ con le guerre non dichiarate (ma con i loro effetti comunque patiti), gli italiani, sempre più impauriti, perdono la libertà. Altro che complottismo, altro che principio della rana bollita, altro che teoria della finestra di Overton. Ne riparleremo perché sono argomenti davvero vitali.

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