Un’esposizione pensata per rendere fruibile il patrimonio fotografico della Biblioteca Cesare Pozzo così che si possa apprezzare appieno la portata di testimonianza storica.
I momenti significativi della Grande Guerra, la prima linea e soprattutto la vita quotidiana nelle retrovie sono i protagonisti della mostra fotografica “Immagini dal fronte”, presentata dal 3 al 29 maggio 2022, alla Fondazione Luciana Matalon di Milano, in Foro Buonaparte 67.
Un’ampia selezione di oltre 120 fotografie inedite appartenenti a un fondo fotografico posseduto dalla “Biblioteca dei trasporti e della mutualità Cesare Pozzo” viene esposta per la prima volta: essa documenta non solo un momento storico di importanza cruciale ma anche la nascita in Italia di un genere fotografico: quella del fotogiornalismo.
Le foto presenti in mostra sono suddivise in tre sezioni tematiche: “La prima linea”, “Il fronte”, “Oltre i confini”. A questa si aggiunge una sezione di foto del fotografo ‘ufficiale’ della Grande Guerra, Luca Comerio.
La paternità delle immagini, a cui è stato possibile risalire grazie ai timbri presenti sul retro delle fotografie, rimanda in gran parte alle Sezioni fotografiche e cinematografiche del “Regio Esercito Italiano e del Comando Supremo”, ma vi sono anche immagini scattate da laboratori fotografici privati.
Accompagna la mostra un catalogo edito dalla Fondazione Matalon, con prefazioni di Andrea Giuseppe Tiberti (presidente Società Nazionale di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo) e di Stefano Maggi (presidente Fondazione Cesare Pozzo per la mutualità); inoltre con i testi di Eleonora Belloni e Alessandra P. Giordano (le due “curatrici” della mostra).
La “Fondazione Cesare Pozzo per la Mutualità”, costituita nel 2008 si occupa di valorizzare la cultura del mutuo soccorso e le opere presso la “Biblioteca Cesare Pozzo dei Trasporti e della Mutualità”: la sede si trova in via San Gregorio 46-48, presso l’edificio costruito nel 1898 dalla Società di mutuo soccorso dei macchinisti e fuochisti delle ferrovie italiane, come Casa dei Ferrovieri, su ispirazione degli edifici delle Case del popolo. La Biblioteca fu aperta nel maggio 1977 al compimento del centenario.
Nel corso della sua lunga storia la Società di Mutuo Soccorso aveva accumulato un grande patrimonio bibliografico. La Biblioteca conserva l’Archivio storico della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo, tutelato dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia per il particolare interesse culturale, nonché per le varie donazioni di disegni e di immagini, fra cui il “fondo fotografico” dedicato alla Grande Guerra.
Cesare Pozzo, personaggio particolare che ha avuto un ruolo molto importante per Milano e il suo welfare, viene dunque ricordato proprio perché in sintonia con le finalità che si propone la Società di mutuo soccorso.
Dopo gli interventi dei citati presidenti le due curatrici hanno sottolineato i criteri di selezione – per la mostra – delle opere conservate nell’importante fondo fotografico, inquadrandole nella vicenda storica della Grande Guerra e segnalandone i criteri di ‘lettura’, nella considerazione che nella presentazione delle immagini non sono assenti aspetti di censura: è noto infatti come, in ogni evento di guerra, una comunicazione non controllata delle immagini potrebbe condizionare i sentimenti sia del personale al fronte sia della popolazione, circa la condivisione di una guerra ormai dichiarata.
Un nucleo numericamente rilevante del fondo fotografico – rammentano le due curatrici – è costituito da immagini che ritraggono strumenti materiali della guerra, armi e munizioni, a ricordare come la Prima Guerra Mondiale fu anche il primo conflitto che si avvantaggiò di tecniche e tecnologie in gran parte nuove, frutto circa un secolo di sviluppo tecnologico e industriale che aveva investito l’intero mondo occidentale.
Furono queste capacità belliche, insieme a quella di mobilitare uomini e risorse, che avrebbero indirizzato le sorti del conflitto contribuendo a ridisegnare un nuovo ordine del mondo. Ma nonostante ciò, la guerra la fecero soprattutto le persone. Quelle al fronte, prima di tutto.
La storia della Grande Guerra, così come di tutte le guerre, è e rimane dunque, soprattutto una guerra di ‘persone’, ed è questo l’altro tema che emerge in modo forte dal percorso espositivo.
A ben guardare – come fa osservare la curatrice Eleonora Belloni dell’Università di Siena – “quel senso di annientamento della dignità umana, quel senso di smarrimento che si prova di fronte ai volti impauriti e sperduti dei soldati sono gli stessi che le cronache ci stanno restituendo ormai da alcune settimane, rendendo tragicamente attuali e vicine queste immagini dal fronte”.
“A distanza di oltre un secolo da quella guerra, a quasi ottant’anni dalla chiusura del secondo conflitto mondiale, l’Europa – un’Europa straordinariamente vicina a noi – sta di nuovo combattendo, in un conflitto che appare assurdo nella sua atrocità…”.
Questa drammatica considerazione giustifica anche – per chi scrive – il titolo volutamente dato a questo articolo: una guerra che rimane sempre ‘Grande’, per i suoi effetti, e che giunge sino al nostro tempo.