Fotografo dona collezione al Comune di Castellanza

La sua collezione comprende 2300 film che vanno tra il 1913 e il 2012. Virgilio Carnisio, fotografo italiano di fama internazionale, ha deciso di donare la sua imponente collezione di gioielli del grande schermo alla biblioteca civica di Castellanza. 

Il nobile gesto è figlio di un legame che da anni ha con la città attraverso l’Archivio fotografico italiano.

Un regalo che l’amministrazione comunale retta dal sindaco Mirella Cerini ha accolto a tutto sorriso considerando  il prezioso contributo di cultura con cui ll tempio dei libri cittadino andrà ad arricchirsi.

“Come amministrazione  comunale – spiega la stessa Cerini- abbiamo colto al volo questa preziosa opportunità che è motivo di grande orgoglio per la nostra città , innanzitutto, perchè in molti film selezionati da Carnisio si ripercorrono fasi salienti della storia del nostro paese  e quindi hanno  un valore che va al di là di quello prettamente artistico”.  Cerini non manca poi di evidenziare che la raccolta “è  frutto di una grande passione e tutto ciò che è mosso dalla passione e dalla dedizione”. 

Le pellicole donate da Carnisio alla biblioteca civica e quindi a tutti coloro che la frequentano sono , aggiunge il comune, “dal tratto prevalentemente umanistico  e connesso alla memoria collettiva, segnando periodi storici che meritano di essere celebrati e studiati”.

Sono  film che riflettono inoltre la multiforme passione di Carnisio per tutto quanto è forma espressiva e per ogni genere di cui è composta, dal popolare a quello più ricercato.

Alcune pellicole, poi, costituiscono una rarità assoluta.  Il comune accoglie quindi di buon grado la donazione sostenendo l’importanza della cinefilia da intendere, spiega in una nota, non solo come “passione coinvolgente, ma anche come luogo  fisico dove passare del tempo piacevolmente, in netto contrasto con la realtà digitale sempre più tangibile ed egocentrica , dipendente da connessioni e canoni che richiedono aggiornamenti”.

Un ponte solido tracciato tra passato e modernità , quindi, con immagini che, conclude il comune, “stimolano la nostra fantasia e identificano nel tempo l’evoluzione del linguaggio comunicativo”. 

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