È stata un’occasione propizia per tracciare un quadro completo dell’agricoltura varesina la 78^ Assemblea generale di Confagricoltura Varese (nell’immagine un momento dei lavori) tenutasi al Centro Congressi Ville Ponti di Varese domenica 4 Maggio.
Il tema “L’agricoltura che vogliamo nella Provincia che vorremmo” è stato ampiamente svolto dal presidente di Confagricoltura Varese, Giacomo Brusa, che s’è soffermato su tutta una serie di aspetti: dalla sottrazione dei suoli agricoli alla fauna selvatica fuori controllo, dall’assenza di una politica agricola specifica per un territorio come quello della provincia (che non è né montagna né pianura) alla formazione di giovani desiderosi di entrare nel mondo agricolo.
Il Presidente non ha mancato di ricordare che il Varesotto è anche «ricco di eccellenze che si distinguono nella produzione di miele, di asparagi, di prodotti caseari che potrebbero essere ancor più valorizzati se sostenuti da una filiera commerciale meglio organizzata».
Sulla stessa linea d’onda si sono sintonizzati il presidente nazionale, Massimiliano Giansanti, intervenuto da remoto e il presidente regionale, Antonio Boselli, che s’è soffermato sulla necessità, in un momento favorevole di cambio culturale verso il settore primario, «di formare i giovani alle innumerevoli attività che l’agricoltura offre».
Nel corso di una tavola rotonda, moderata dal direttore de “La Prealpina”, Silvestro Pascarella, sono intervenuti il ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, la vice presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Maria Chiara Gadda, il presidente della Provincia di Varese, Marco Magrini e Tommaso Maggiore, docente di Agronomia generale e coltivazione erbacee dell’Università degli Studi di Milano.
All’unisono i relatori hanno messo in luce l’urgenza di mettere in grado gli imprenditori del Settore Primario di svolgere la loro attività che, è stato osservato, «l’attuale Politica agricola espressa da Bruxelles penalizza con lacci e laccioli non solo burocratici». Il presidente Magrini, in particolare, ha tenuto a precisare che la Provincia è da tempo impegnata nel sostenere gli imprenditori agricoli grazie ai quali «non solo si tutela il territorio, ma lo si arricchisce anche sotto il profilo del paesaggio, che è un elemento prezioso per incrementare il turismo».
A sottolineare l’importanza dell’annuale Assemblea di Confagricoltura hanno portato i loro saluti il prefetto, dottor Salvatore Pasquariello, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, il vice sindaco, Ivana Perusin e Francesco Riva della Camera di Commercio.
Propio perché l’Agricoltura concorre solo con lo 0,5 per cento alla formazione del Prodotto interno lordo provinciale (che è di circa 28 miliardi) i margini di crescita sono enormi. Anche in termini occupazionali (4.000 addetti su 390.000 occupati) i numeri potrebbero ampliarsi se alle attuali 1950 imprese agricole (il 3,3 per cento del totale) se ne aggiungessero altre, mettendo a reddito una parte dei 550 chilometri quadrati occupati da boschi e 110 di superficie agraria utile. Come spiegato dal professor Maggiore, se ciò avvenisse, si impreziosirebbe ulteriormente l’aspetto paesaggistico dell’intera provincia che si estende su 1200 chilometri quadrati.
In un mondo che sembra polarizzato e rapito esclusivamente dalle mirabolanti conquiste dell’intelligenza artificiale, vale la pena tornare in noi stessi per dire un sonoro e grande grazie agli imprenditori agricoli che, loro sì, con un duro e onesto lavoro, salvaguardano il creato e sfamano miliardi di persone.