Castellanza rende omaggio alla figura di Alessandro Colombo

Un grande dolore, ma, al contempo, anche la consapevolezza di avere potuto contare su un grande apporto di professionalità e passione per il proprio lavoro e per il comune nel quale lo svolgeva.  Il comune di Castellanza rende omaggio alla figura di Alessandro Colombo, che in esso lavorava dal primo gennaio 1997, con parole commosse e portandosi dietro una duplice sensazione. “Smarrimento e incredulità – si legge nella nota diffusa da palazzo Brambilla – unite a grande dolore e al desiderio di esprimere innanzitutto vicinanza alla famiglia per la perdita di una persona che fa parte della tua quotidianità e che improvvisamente, inspiegabilmente, viene a mancare. questo è quello che stiamo provando e vivendo in questi giorni , dentro le mura di palazzo Brambilla”.

Di Colombo il comune ricorda il suo ruolo di “prezioso collaboratore delle amministrazioni che nel tempo si sono succedute” definendolo “persona fidata, posata e discreta, che ha sempre saputo adattarsi agli inevitabili cambiamenti che viveva in prima persona proprio per il suo ruolo di responsabile della comunicazione, settore strategico e delicato”. 

Nel primo mandato del sindaco Cerini, Colombo aveva svolto anche il ruolo di responsabile dell’ufficio segreteria del sindaco. “In questi mesi – dichiara il vicesindaco Cristina Borroni – è stato un consigliere prezioso sui contenuti , sulle modalità e sulle nuove forme di comunicazione, ha saputo garantire all’amministrazione e a me personalmente il sostegno necessario in un periodo non facile, la sua scomparsa proprio in un periodo in cui aveva ritrovato un rinnovato entusiasmo  sia in campo lavorativo che nelle sue attività extralavorative di scrittore e comunicatore, ci pone di fronte agli interrogativi più profondi, ai quali non sempre riusciamo umanamente a dare risposte, ma che ci devono vedere ancora di più impegnati a non sprecare neanche un briciolo del tempo che ci è concesso”.  Al dolore e al commosso ricordo si associano anche i dipendenti comunali che sottolineano come “nel corso della sua lunga carriera, si è dedicato al lavoro con una carica vitale e una determinazione non comuni, con la sua personalità esuberante e discreta al tempo stesso”. 

E aggiungono come il suo apporto abbia consentito agli uffici di acquisire un valore aggiunto in “innovazione ed efficienza” con la “capacità di affrontare con consapevole maturità le criticità che gli si ponevano dinanzi”.   I colleghi ne evidenziano anche la capacità di essere fine e sensibile tessitore di rapporti tra persone , associazioni ed eventi con “una forza di volontà e fiducia nella cultura che gli hanno permesso di tenere accesa sempre la sua luce interiore e la sua limpidezza intellettuale”.  E lo ricordano infine come “uomo di cultura che faceva cultura”.

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