Al via un progetto di contrasto e prevenzione dei fenomeni di violenza tra i giovani e del disagio giovanile promosso dalla giunta, in particolare dall’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni che ha coinvolto i colleghi con deleghe all’Educazione e alle Politiche giovanili Chiara Colombo, alla Cultura Manuela Maffioli e allo Sport Luca Folegani.
Al progetto saranno infatti invitati a collaborare gli istituti scolastici cittadini e le associazioni del terzo settore, culturali, sportive e tutte le realtà che a vario titolo si occupano di minori e disagio minorile. Tra i primi enti ad aderire, citiamo Eva odv, Mai Paura, Piccolo Principe, Croce Rossa, Lampi Blu.
Un primo momento di condivisione è in programma per venerdì 11 aprile alle ore 17.00: si tratta della Camminata #IONONSONOINDIFFERENTE che si svolgerà nelle vie e nelle piazze del centro cittadino, con l’obiettivo di coinvolgere i cittadini e tutti gli attori della comunità educante. Punto di partenza sarà piazzale Bersaglieri, il corteo percorrerà poi via Ariosto, via Ugo Foscolo, piazza Trento Trieste, piazza Garibaldi, via Milano e si concluderà in piazza San Giovanni.
In occasione della camminata l’Amministrazione e le realtà che aderiranno al progetto sottoscriveranno una dichiarazione di intenti con cui si impegneranno a promuovere la cultura dell’ascolto, della cura e del contrasto attivo a ogni fenomeno di violenza, trascuratezza, solitudine e disagio che possa coinvolgere i minori e le famiglie.
L’Amministrazione Comunale in particolare si impegnerà a convocare un tavolo di lavoro e di pensiero che avrà l’obiettivo di sostenere e promuovere azioni culturali, ludiche e sportive finalizzate all’inclusione dei giovani e delle famiglie in un progetto che li veda protagonisti attivi e di attivare strumenti di intercettazione precoce dei segnali di disagio. Compito dell’Amministrazione sarà anche quello di individuare un Garante Comunale per l’Infanzia, figura di massima tutela per tutti i bambini e gli adolescenti, senza distinzione di sesso, religione, provenienza geografica e inclinazioni sessuali.
Oggi la presentazione del progetto che nasce dalla constatazione, basata non solo sui recenti episodi di violenza giovanile, ma anche sui numeri di ricerche recenti, che “sempre di più una parte fragile di preadolescenti si trova in una situazione di autogestione – ha affermato l’assessore Reguzzoni -. Non hanno punti di riferimento adulti che sappiano dare regole e fungere da esempio e quindi sono incapaci di comprendere quali sono i comportamenti giusti e quali quelli sbagliati”.
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“Busto non può rimanere indifferente a questi livelli di sofferenza e di disagio e al grido di aiuto di una generazione che ha bisogno di sostegno: per questo dobbiamo impegnarci per trovare gli strumenti anche per prevenire questi fenomeni; penso ad esempio a corsi di formazione per cogliere i segnali di allarme che possano coinvolgere genitori ed educatori in generale, come gli allenatori, gli insegnanti di musica e di altre discipline culturali” ha continuato l’assessore.
“Da sottolineare che non sempre i protagonisti degli episodi di violenza sono ragazzi già seguiti dai Servizi sociali, abbiamo anche esempi di genitori perfetti i cui figli covano un disagio profondo che si manifesta in molti modi, come i disturbi alimentari, il cyber bullismo, la depressione – ha concluso Reguzzoni -. Insomma non tutto è violenza e dobbiamo fare in modo che ogni ragazzo venga visto e riconosciuto nella sua specificità”.
“L’Amministrazione non è insensibile ed è anche attraverso lo sport che farà la sua parte, lo sport è infatti un importante strumento educativo e formativo che offre ai ragazzi la possibilità di crescere all’insegna di valori sani” ha aggiunto Folegani.
“Anche la cultura c’è e ci deve essere in questo progetto trasversale rivolto ai giovani – ha sottolineato Maffioli -. C’è con i fatti, con le tantissime proposte culturali per i ragazzi, tra cui soprattutto quelle della biblioteca, che ogni pomeriggio si trasforma in una piazza positivamente animata da loro, che possono svolgere moltissime attività in un ambiente sano e sicuro. La cultura c’è come strumento preventivo e come strumento complementare rispetto all’attività educativa che deve essere svolta in primis dalla famiglia, poi dalla scuola, dalle istituzioni e dalle associazioni. Tutti i ragazzi meritano di essere “visti” e considerati, tutti meritano attenzione per scongiurare che “scivolino” interiormente ”.