L’11 maggio 1997 ci lasciava Mons. Tarcisio Pigionatti, sacerdote varesino, nato a Venegono Inferiore: sicuro punto di riferimento per le molte persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e frequentarlo. Ancora a distanza di anni è percepibile l’affetto nei suoi confronti da parte del territorio varesino (comprendendo capoluogo e città limitrofe) e dei luoghi e strutture in cui egli ha operato come educatore, con spontanea carità, spirito fattivo e capacità organizzative.
Gli Alpini e i Vigili del Fuoco lo ricordano con affetto, come uno di loro: come alpino, nominato cappellano militare, ha operato sul fronte greco-albanese, dimostrando tutte le sue doti umane e religiose. Terminata la guerra si è occupato del risanamento dei campi di battaglia, cercando di dare sepoltura ai caduti: ricordiamo, a tal proposito, che al Sacro Monte di Varese è custodita un’urna con la ‘terra di Russia’, luogo dell’immenso dramma degli Alpini.
Viene ricordato per i tanti suoi delicati incarichi l’ultimo dei quali come rettore del Convitto Arcivescovile De Filippi di Varese, per il quale si è prodigato per il suo potenziamento, diventando esso, così, uno dei siti educativi e scolastici più prestigiosi del territorio.
Anche quest’anno 2025, nel 28° anniversario dalla sua scomparsa, gli Alpini lo hanno ricordato, sabato 7 Giugno, alla vigilia della festa di Pentecoste. E “don Pigio” – come lo ha ricordato il Cappellano militare (emerito) degli Alpini di Varese don Franco Berlusconi, intervenuto per la celebrazione della S. Messa di suffragio – ha richiamato a Venegono alpini provenienti da più località: molti i gagliardetti presenti, a testimonianza. Presenti il presidente ANA di Varese Franco Montalto coi Consiglieri, e rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Venegono Inferiore, con l’Assessore al Bilancio. Anche l’Associazione dei Vigili del fuoco di Varese col presidente, molto legata a ‘don Pigio’.
Rispettate le tappe del ricordo, con soste e deposizione dei fiori davanti al monumento degli Alpini e al monumento ai Caduti presso il Piazzale del Cimitero. Successivamente il corteo si è portato all’interno del Cimitero per l’omaggio alla tomba d Mons. Tarcisio Pigionatti. Qui è intervenuto anche il presidente dei Vigili del Fuoco che ha rinnovato l’omaggio, un ricordo dal valore simbolico che fu lasciato dagli stessi Vigili nel 1997 al ritorno da un pellegrinaggio militare a Lourdes (pochi giorni dopo la scomparsa del sacerdote), ma che tuttavia fu poi sottratto, rubato, dalla tomba. Come è stato ricordato durante la cerimonia di “ri-consegna” davanti alla tomba, il ‘nuovo’ oggetto proviene di nuovo da Lourdes e questa volta verrà ancorato.
Dopo il citato omaggio, Alpini, associazioni, Autorità e amici di ‘don Pigio’ si sono trasferiti alla vicina chiesa di San Michele, quasi incapace di contenere tutte le persone, a dimostrazione dell’immutato affetto verso don Tarcisio. La S. Messa, celebrata dal Cappellano don Franco Berlusconi (in assenza dell’attuale don Giorgio Spada) era a suffragio di don Tarcisio e di tutti i Cappellani Militari ed i Presidenti della Sezione di Varese defunti.
Don Franco ha voluto ricordare anche la figura di don Antonio Riboni, cappellano militare a cui è dedicato il famoso premio annuale “Pà Togn”: premio che costituisce l’occasione per dare un riconoscimento a una ‘Penna Nera’ che si è spesa sul territorio a favore del prossimo. Don Antonio “andò avanti” nel 1963 e a lui successe Don Tarcisio Pigionatti, cappellano degli Alpini ma anche dei Vigili del Fuoco.
Don Antonio e don Tarcisio, ambedue con grandi doti di generosità e carismi umani e sacerdotali. A suggello della preghiera liturgica e come espressione della comunanza di sentimenti sono state lette la Preghiera dei Vigili del Fuoco e la Preghiera degli Alpini, concludendo col sempre commovente e coinvolgente canto alpino “Signore delle cime”.